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Danilo Rossi benedice NasKart: “Un campionato così? Imperdibile”
TKART Staff
28 Febbraio 2018

Se si parla di kart, e soprattutto se si parla di leggende del kart, non si può fare a meno di nominare Danilo Rossi.

Nativo di Arce, comune sito in provincia di Frosinone, Rossi ha vinto tutto nella Golden Age delle quattro ruotine, il decennio va dal 1990 al 1999. In cascina ben 5 titoli irdati, uno in Formula A, uno in Formula K, uno in Formula C e due in Formula Super A.

Appeso il casco al chiodo, Danilo non si è staccato dal mondo del karting e così ha fondato un proprio team di caratura internazionale, il DR Racing, una linea di telai, i DR, e i propulsori, con le insegne della Modena Engines.

Proprio attraverso la fornitura dei propulsori KK1 targati Modena e degli pneumatici Dunlop, divisione della quale è a capo, Rossi appoggia il campionato NasKart: Road to NASCAR Whelen Euro Series.

Cosa ha spinto Danilo Rossi a sposare un concept del tutto nuovo come quello di NasKart? Scopriamolo nell’intervista che segue.

Qual è stato il tuo pensiero quando Onofrio Veneziani ti ha illustrato per la prima volta il concetto di NasKart?
Conosco Titì (nome con il quale il nostro Onofrio Veneziani è conosciuto nel mondo delle corse, ndr) da molto tempo e fui uno dei primi a venire a conoscenza del NasKart. Decisi di appoggiarlo sin da subito. Tecnicamente è un monomarca classico, ma la particolarità che lo rende unico è il montepremi.
Oggi si corrono tantissime gare promosse da entità differenti. Nessuno però, finora, aveva mai avuto l’arditezza di mettere in palio un montepremi finale così ricco. Se vuoi avere una chance di poter fare il salto in macchina senza ulteriori costi, questa è l’unica via.

Il fatto di esser stato un grande pilota, prima, e un importante figura manageriale, poi, ti ha portato ad avere anche un peso politico considerevole.
A tal proposito, com’è stata accolta la formula di NasKart?

Bene. Chiunque, dati alla mano, non ha potuto far altro che riconoscere la bontà della serie. Questo però non significa che possiate adagiarvi su di una buona idea di partenza. Bisogna far capire al pubblico il valore di NasKart e la chance che offrite loro, finora avete un lavorato nella giusta direzione. Continuate così e le soddisfazioni non mancheranno. Una volta partiti, nulla vi fermerà.

F1 e karting hanno un legame pressoché indissolubile. Per la prima volta un nome come NASCAR, attraverso la divisione europea, la NASCAR Whelen Euro Series, si affaccia al modo delle quattro routine. E’ giusto dire che NasKart abbia creato una valida alternativa?
Senza dubbio. Io ai miei piloti dico sempre che pensare da subito alla Formula 1 è la via più semplice per non arrivarci. Allo stato attuale delle cose è giusto valutare tutte le alternative e rendersi conto che il Motorsport non è fatto solo di un campionato che ospita al proprio interno non più di 20 piloti. Nas-Kart non è di certo la prima che cerca si lega ad una realtà diversa dalla F1, ma è senz’altro la prima ad averlo fatto con un nome dal fascino così grande.

Il Danilo Rossi pilota, all’apice dell sua carriera, avrebbe mai deciso di puntare su una realtà come NasKart?
Faccio fatica a parlare in prima persona, visto che il mio nome, quando ero pilota, è sempre stato legato a quello di una delle realtà più prestigiose del karting. Se avessi compiuto un percorso diverso, senza l’appoggio significativo che ho avuto, senz’altro. Cos’hai da perdere? Nulla. Cos’hai da guadagnare? Tantissimo.

Un ringraziamento sentito a Danilo Rossi che con il suo appoggio attraverso
Modena Engines e Dunlop ha contribuito alla nascita di NasKart: Road to
NASCAR Whelen Euro Series.

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