Il primo step per dare vita a un cerchio destinato al kart è la progettazione, che in AMV viene eseguita dall’ufficio tecnico tramite software CAD. Si inizia disegnando il cerchio in 3D, calcolando a computer il volume di aria tra gomma e cerchio e definendo la sezione. La teoria dice che un cerchio a basso contenuto di aria permette un maggiore controllo delle temperature. Sicuramente un vantaggio, ma non in tutte le condizioni. Quando, per esempio, si ha l’esigenza di scaldare maggiormente le gomme, un cerchio con un maggiore quantitativo d’ario può aiutare. La sezione quindi, va valutata fin da subito a seconda della tipologia di cerchio che si vuole sviluppare.
Altro parametro importante per differenziare un modello dall’altro è la rigidità del collegamento cerchio-mozzo. Questo, in parte, viene influenzato dallo spessore del cerchio in quel punto, ma, fondamentalmente, l’alternativa decisiva è tra un cerchio a tre razze e uno a flangia piana: il primo ha una struttura più rigida ed è solitamente usato nelle categorie shifter, dove i motori hanno molta potenza da scaricare a terra e richiedono la massima trazione. Il cerchio senza razze, al contrario, conferisce al kart un assetto più “morbido” a vantaggio della scorrevolezza del kart.
Tutte queste varianti vengono analizzate e sviluppate già nel disegno CAD di progettazione, dal quale si ricavano le viste 2D e tutte le quote, utili anche per realizzare lo stampo destinato alla fonderia. Dopo aver definito il disegno del cerchio, si genera il linguaggio macchina C.N.C per programmare correttamente i macchinari del reparto produzione.