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TKART magazine Editoriale | Il Valzer dei team: nel karting, cambiare squadra, i problemi, li risolve o li crea?
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Il Valzer dei team
(continuare a) cambiare squadra, i problemi, li risolve o li crea?

Yanek Sterzel
10 Luglio 2022

Nel karting, soprattutto nelle categorie junior e mini, vincere è davvero l’unica cosa che conta? È da qualche tempo che ci poniamo questa domanda, scatenata da un trend sempre più marcato nel paddock delle gare internazionali (FIA Karting e WSK, per intenderci): il salto repentino da un team all’altro, anche più volte in una stessa stagione. Perché quando i risultati non arrivano, una soluzione è proprio quella di cambiare squadra, meccanici, materiale… Ma è la scelta giusta? Ci riflettiamo su in questo articolo. Con la speranza che anche chi legge possa portare la propria esperienza vissuta lasciando un messaggio a fine articolo, nella sezione “Contributi”

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Viviamo il tempo del “tutto e subito”. Click e le scarpe bussano alla porta di casa. La start-up, nasce, promette risultati astronomici, viene venduta e l’inventore si ritrova milionario. Verstappen - per venire più ai fatti nostri, il motorsport - smette con i kart, passa in auto e 12 mesi dopo è in F1. Non importa come e perché questi fatti - così disparati - accadano. Quello che conta, affascina, interessa è lo schiocco di dita che passa dal desiderio alla realizzazione dello stesso.
È un processo al quale ci siamo abituati e che riteniamo normale, a partire dalle più piccole cose: voglio-clicco-pago-ottengo. Wow!
Il problema è che la logica è atterrata anche nello sport, in particolar modo nel motorsport e quindi anche nel karting. Dico così, perché se tuo figlio gioca a calcio, ma non la mette mai in porta o non riesce mai a fermare mezzo avversario, potrai anche dare “enne volte” dello stupido all’allenatore, insultare ripetutamente i compagni di squadra che non gli passano la palla e potrai anche arrivara a fargli cambiare club… Ma alla fine ti metterai il cuore in pace e realizzerai che quello che hai messo al mondo, con un pallone tra i piedi, è una pippa.
Nel karting, invece, in questo processo mentale tarda ad arrivare e a volte non arriva mai.

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